Stemma Comunale di Val della Torre

Considerazioni sullo Stemma Comunale

di Val della Torre

 

L’araldica è quella disciplina che studia gli stemmi indagando sulla loro origine e sulla loro simbologia grafica, cromatica e dimensionale. Questa generica definizione dell’araldica si presta poi a svariate suddivisioni in branche specialistiche tra cui l’araldica civica che si occupa degli stemmi di Comuni, Città, Province, Regioni e Comunità.

Studiando lo stemma di un Comune (altrimenti detto insegna o arma) che sia stato costruito seguendo i precisi canoni dettati dall’araldica, ci si accorge che esso propone una simbologia grafica in grado di identificare il luogo ove il Comune stesso è ubicato e le sue origini.

L’immediatezza comunicativa dell’iconografia ha fatto sì che l’uso degli stemmi comunali si diffondesse sin dal medioevo. Ebbe così inizio, nel secolo XII, la codificazione e lo studio dell’araldica civica che si affermò, con regole e norme precise, nel secolo XIV e che tuttora consente di conoscere e approfondire la storia di molti Comuni.

Gli stemmi araldici comunali, siano essi assunti dai Comuni stessi o imposti da regnanti (o nobili del luogo), sono l’espressione emblematica di una realtà politico-sociale ben definita che è il Comune rappresentato.

A tutt’oggi gli stemmi comunali sono tutelati giuridicamente dallo Stato e regolamentati da provvedimenti legislativi in materia di araldica (Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Dopo questo breve preambolo addentriamoci, per quanto ci è possibile, nell’interpretazione dell’insegna araldica valtorrese sperando che queste brevi considerazioni possano servire a non disperdere un pezzo importante della nostra storia che, sebbene di un piccolo Comune, è nostra!

L’allegoria iconografica riportata sullo stemma di Val della Torre può essere considerata un chiaro esempio di “arma parlante”, vale a dire un insieme di figure che alludono allo stesso Comune che rappresentano.

L’aspetto generale dello stemma valtorrese è ben descritto dalle parole del Teologo Cav. P. Prato (Prevosto di S. Donato) tratte dalla sua opera “Alcune notizie storiche riguardanti Val della Torre”: “Lo stemma del Comune di Val della Torre consiste in uno scudo in campo verde, recante nel centro una torre merlata, che s’innalza su di un poggio, e ai lati un leone rampante e l’aquila bicipite in atto di volare: sulla parte superiore un nastro porta la scritta: ‘Vallis Turris’.”

Dall’opera sopra citata del Teologo P. Prato, è possibile estrapolare un breve spaccato della storia dell’insegna comunale di Val della Torre. Il Prato scrive: “A quanto pare, il Comune teneva poco al suo stemma, anzi tanto poco, che fino al 1910, se ne trovava un solo esemplare in stucco sopra un capitello della chiesa parrocchiale di San Donato. Fu il commissario prefettizio T. Mela-Rivano che ne fece rilevare una copia a colori per decorare la delle adunanze consiliari e volle inoltre fregiati dello stemma comunale i documenti che emanavano dal suo ufficio”.

La vecchia insegna descritta dal Prato presenta uno scudo a mandorla con due volute sommatali. In esso sono racchiusi i simboli iconografici (poggio, torre, leone e aquila) ed un nastro su cui campeggia la scritta “VILLAS TORRES” che, come il Prato stesso sentenzia, è errata dovendosi correggere con “VALLIS TURRIS”. I fregi esterni sono limitati alla corona turrita di cinque pezzi visibili che, nella moderna iconografia araldica è designata ad indicare una città (fig. 01). Purtroppo, queste brevi considerazioni non consentono di approfondire ulteriormente la storia dello stemma del nostro Comune; ma è possibile, comunque, cercare di comprendere il significato dell’insegna araldica di Val della Torre tramite l’interpretazione dei simboli su di essa raffigurati.

Iniziamo quindi la descrizione delle varie parti dell’arma di Val della Torre rimandando il lettore al sintetico glossario finale per quanto riguarda la spiegazione dei termini peculiari del lessico araldico.

Lo scudo – E’ di forma Sannitica e presenta il campo suddiviso in due settori. Il cantone destro della punta, la punta ed il cantone sinistro, nonché parte dell’ombilico, sono occupati da un poggio di colore verde da cui discende un viottolo. Le restanti parti del campo sono azzurre poiché raffigurano il cielo.

Il bordo dello scudo, in alcune rappresentazioni, è raffigurato con il contorno costituito da un cordone color oro che ne esalta la figura.

I colori – Secondo la simbologia araldica i colori del campo hanno significati ben precisi. Per quanto riguarda il nostro stemma; il verde può essere fatto risalire al lontano tempo delle Crociate quando, quegli uomini in armi rimasero stupefatti dalla ricchezza della vegetazione arborea della città di Sinope (il verde in araldica è anche detto sinople), mentre l’azzurro simboleggia la gloria e la virtù. La normativa araldica impone una precisa raffigurazione dei colori nel caso in cui lo stemma sia riprodotto in versione monocromatica. Il colore verde deve essere rappresentato da fitte linee diagonali con andamento da sinistra a destra; mentre l’azzurro da fitte linee orizzontali (fig. 02).

La torre – Chiara allusione alla località, la torre rappresenta la fortezza, il prestigio e la resistenza. Essa occupa sullo scudo parte dell’ombilico, il cuore e parte del capo, proponendosi come iconogramma centrale e quindi di maggiore rilievo.

In alcune raffigurazioni dell’insegna la torre è disegnata con cinque merli sommatali, altrettante finestre e una porta d’ingresso; mentre in altre i merli della torre si riducono a tre e le finestre ad una. Per avere maggiori ragguagli sull’esatta raffigurazione della torre occorrerebbe poter visionare il Decreto legislativo che attribuisce al Comune di Val della Torre l’insegna araldica, dove, certamente, esiste una minuziosa descrizione dell’insegna stessa.

Il leone – Questo nobile felino fu eletto dagli araldi ad animale re degli emblemi blasonici (Crollalanza: “Enciclopedia Araldico-Cavalleresca”) e rappresenta la forza, la grandezza, il coraggio, la magnanimità ed il comando.

Nel nostro stemma, il leone occupa il fianco destro dello scudo ed è rappresentato in posizione rampante con le fauci spalancate e la testa di profilo. Entrambe le zampe posteriori poggiano sul terreno e le anteriori sono accostate alla torre sita al centro dello scudo.

L’aquila – Definito da Dante Alighieri “…il santo uccello” (Paradiso, canto XVII), l’aquila ebbe nel tempo svariati significati iconografici che spaziano dal potere civile di concessione religiosa al simbolo imperiale. Ancora oggi l’aquila è l’animale più raffigurato in araldica e simboleggia la vittoria, la forza, il potere, la maestà nonché la grandezza d’animo e il valore.

L’aquila riprodotta sul nostro stemma comunale è bicipite, cioè con due teste, e deriva dall’aquila delle insegne romane e carolinge. Questo modello iconografico fu raffigurato per la prima volta in Occidente sulle insegne araldiche dell’imperatore del Sacro Romano Impero Sigismondo (1368 – 1437).

Sul nostro scudo l’aquila occupa il fianco sinistro, ha le ali spiegate e non sempre riprodotte in maniera uniforme. In alcune versioni le ali terminano al di sotto delle teste con forma arrotondata mentre in altre le ali oltrepassano le teste terminando in modo affusolato.

Anche qui, come per quanto concerne la torre, si dovrebbe consultare il Decreto legislativo d’attribuzione dello stemma per dirimere i dubbi.

Il nastro – Ornamento non sempre presente, il nastro, recante la scritta “VALLIS TURRIS”, occupa il cantone destro del capo dello scudo, il capo ed il cantone sinistro. Esso termina, da entrambi i lati con volute e, nelle edizioni più moderne, riporta la scritta “VAL DELLA TORRE” anziché la dicitura latina.

La corona – Posta a sormontare lo scudo vi è la corona, la cui immagine è, come ogni parte dell’arma, regolamentata da precise norme sancite dai codici d’araldica civica. Da queste norme apprendiamo che, a meno di concessioni speciali, la corona di Comune: “E’ formata da un cerchio d’argento aperto da quattro pustelle (tre visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta da sedici porte (nove visibili) ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d’argento e murato di nero.” Quanto scritto (Tratto da: “Regolamento tecnico araldico della Consulta araldica del regno d’Italia”, approvato con R.D. 13 aprile 1905, n°234, opera del Barone Senatore del regno Antonio Manno, commissario di S.M. il re presso la Consulta araldica; e dai RR.DD. 7 giugno 1943 n°651 e n°652, “Ordinamento dello stato Nobiliare Italiano e Regolamento per la Consulta araldica del Regno”) impone, salvo concessioni speciali, l’uso di una ben precisa corona per rappresentare un Comune. Scorrendo alcune riproduzioni dello stemma comunale di Val della Torre, si può notare una discontinuità grafica del simbolo in oggetto. Alcuni stemmi riportano una corona riconducibile a quella in uso per l’identificazione delle città (composta cioè da cinque porte visibili sormontate da una merlatura a coda di rondine), non quella di comune descritta in precedenza. A riprova di quanto scritto riporto di seguito un breve elenco di alcuni casi discordanti rilevati:

-Carta comunale dei sentieri e dei percorsi turistici a cura della Biblioteca

Comunale [prima edizione] (fig. 03): corona di comune (9 porte turrite visibili)

-Copertina de “L’informatore di Val della Torre” (Bollettino comunale): corona

di città (5 porte turrite visibili)

-Busta intestata comunale (1995): corona di città (5 porte turrite visibili)

-Comunicazioni ai cittadini su carta intestata:

Ottobre 1999 corona di città (5 porte turrite visibili)

Luglio 2001     corona di comune (9 porte turrite visibili)

-Timbro comunale Luglio 2001: corona di città (5 porte turrite visibili)

-Timbro a secco comunale apposto su documenti:

1999 / 2001: corona di città (5 porte turrite visibili).

Da quanto riportato appare quantomeno dubbia l’adozione dell’una o dell’altra corona. Fermo restando che, in mancanza di concessioni speciali verificabili solo sul Decreto legislativo di attribuzione al Comune dell’insegna araldica; la corona che spetta al nostro stemma è quella di Comune a nove porte visibili con relative merlature.

Elemento decorativo – E’ composto da due fronde arboree incrociate sotto lo scudo e annodate da un nastro di color porpora. La fronda alla sinistra dello scudo è di quercia, mentre quella alla destra del medesimo è d’alloro.

Nella simbologia araldica il ramo di quercia rappresenta la forza e quello d’alloro la gloria.

L’elemento decorativo formato da fronde arboree è molto comune nell’araldica civica. Esso conferisce all’insieme dell’insegna un aspetto nobile e artisticamente gradevole.

 

 

Giovanni Visetti

 

 

PICCOLO GLOSSARIO ARALDICO

 

Arma – Sinonimo di stemma o insegna.

Campo – Superficie dello scudo costituente il fondo.

Cantone – Uno dei quattro angoli dello scudo.

Capo – Parte superiore centrale dello scudo.

Cuore – Parte centrale dello scudo.

Fianco – Parte centrale sinistra o destra dello scudo.

Nastro – Termine generico che può indicare sia l’ornamento posto sul capo dello scudo che quello unente le fronde arboree.

Ombilico – Parte dello scudo situata tra il cuore e la punta.

Punta – Parte inferiore dello scudo la cui parte terminale è generalmente di forma appuntita .

Scudo – E’ il fondo su cui vengono riprodotte le figure componenti lo stemma. Può assumere svariate forme al variare del disegno del suo perimetro. La terminologia araldica definisce “sinistra dello scudo” il lato posto alla destra dell’osservatore e “destra dello scudo” il lato opposto (Fig. 04).

8 commenti
  1. anna
    anna dice:

    Grazie Giovanni dei tuoi continui aggiornamenti sulla Valle, se mi permetti un termine ormai in disuso ….. sei la nostra enciclopedia

    Rispondi
  2. bruno
    bruno dice:

    Approvo quanto detto da Anna e aggiungo che secondo me lui ha in serbo altri articoli riguardanti la ns valle
    e continuerà ad essere l’unico encicopledico di Val della Torre.
    PS Magari……aiutato da qualcuno!!!!!

    Rispondi
    • Giovanni Visetti
      Giovanni Visetti dice:

      E’ anche grazie all’aiuto di “qualcuno” che si possono fare molte cose. E uno di quei “qualcuno” sei tu Bruno. Grazie!

      Rispondi
  3. Massimo
    Massimo dice:

    Ottimo articolo che arricchisce la conoscenza storica del nostro paese.
    Ho letto con interesse anche perché qualche tempo fa ho avuto modo di verificare e segnalare anche io che in alcuni documenti si vedeva uno stemma ed in altri uno differente, facendo qualche approfondimento poi addirittura ho constatato che si WIkipedia è presente una versione che non è conforme per nulla e allo stesso modo in molta altra documentazione che è facile reperire on-line.
    Per wikipedia possiamo certamente sistemare ed era infatti mia intenzione occuparmene.
    Ora ho le idee più chiare sullo stemma e non pensavo che si potesse avere una descrizione e spiegazione così minuziosa, complimenti.

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